"Vocabatur vulgo Ingenitus". Il parto cesareo nel Medioevo

Foscati, Alessandra (2021) "Vocabatur vulgo Ingenitus". Il parto cesareo nel Medioevo. Reti Medievali Rivista, 22 (1). pp. 53-81. ISSN 1593-2214

[img]
Anteprima
Testo
7127-Articolo-28480-2-10-20210614.pdf - Versione pubblicata

Download (496kB) | Anteprima
URL ufficiale: http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/article/vie...

Abstract

ITALIANO: Il parto cesareo su donna viva, per salvare entrambi i soggetti del parto, la donna e il bambino, venne preconizzato in ambito medico alla fine del XVI secolo, nel breve trattato in lingua francese del medico e chirurgo François Rousset. Fino ad allora era stata unicamente discussa e praticata l’apertura del ventre della madre morta per la salvezza del bambino, con ricadute sul piano giuridico e religioso. Dopo l’opera di Rousset, in testi medici e religiosi, per convincere della possibilità di successo del “cesareo” su donna morta, tornarono in auge racconti medievali su bambini sopravvissuti all’intervento. Si trattava in realtà di bambini non comuni, santi o re, e, nel Medioevo, la loro sopravvivenza era recepita alla stregua di un evento miracoloso, mentre nello stesso periodo vennero redatti diversi tipi di racconti di miracoli riferiti al “cesareo”, che comprendevano anche l’apertura del ventre della madre viva. L’articolo si propone di analizzare tali racconti nel contesto culturale di redazione, tenuto conto delle coeve conoscenze medico-ostetriche, così come delle dissertazioni (in ambito religioso e giuridico) e delle leggende dedicate al tema dell’apertura del ventre della donna gravida. / ENGLISH: The practice of performing a Caesarean section on a living woman in order to save both mother and child was conceived by the physician and surgeon François Rousset in his short treatise, written in French, at the end of the 16th century. Until then, only the opening of the dead mother’s womb had been discussed and practiced for the safety of the child, with both legal and religious implications. After Rousset’s work, medieval tales about children who had survived the operation came back into consideration in medical and religious texts in order to convince the readers that a “caesarean section” on a dead woman could be successful. But the children mentioned in the tales were uncommon: they were saints or kings and, in the Middle Ages, their survival was perceived as a miraculous event. In the same period, different kinds of miracle tales related to the “caesarean section” were written, and some even described the opening of a living mother’s womb. The article aims at analysing these stories in the cultural context in which they were written, taking into account coeval medical obstetrical knowledge, as well as dissertations (both religious and legal) and legends on the practice of opening of a pregnant woman’s womb.

Tipologia del documento: Articolo in rivista
Informazioni aggiuntive: Il lavoro rientra nell’ambito del progetto finanziato dalla Portuguese Fundação para a Ciência e a Tecnologia (FCT) presso l’università di Lisbona: "Gynecia: Rodrigo a Castro Lusitano e a tradição médica antiga sobre ginecologia e embriologia" (Ref. PTDC/FER-HFC/31187/2017).
Parole chiave: Medioevo, Antichità, Rinascimento, Parto, Parto cesareo, Cesareo post-mortem, Racconti di miracoli, Medicina delle donne, Miti e leggende, Storia culturale, François Rousset, Cantigas di Alfonso el Sabio, Middle Ages, Antiquity, Renaissance, Childbirth, Caesaren Section, Post-mortem C-section, Miracle’s Tales, Women’s Medicine, Myths and Legends, Cultural History, Alfonso el Sabio’s Cantigas
Soggetto: D History General and Old World > D History (General) > D111 Medieval History
Depositato da: dr Vincenzo De Luise
Depositato il: 26 Giu 2021 17:40
Ultima modifica: 26 Giu 2021 17:55
URI: http://www.rmoa.unina.it/id/eprint/6643

Downloads

Downloads per month over past year

Actions (login required)

Modifica documento Modifica documento