Commento agli Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna di Antonio Panormita

Piccolomini, Enea Silvio (2024) Commento agli Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna di Antonio Panormita. Digital Humanities. Edizioni e data-bases digitali, 9 . CESURA - Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese ;BUP - Basilicata University Press, Napoli ; Potenza. ISBN 978-88-31309-37-0

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ITALIANO: Il 22 aprile 1456 Enea Silvio Piccolomini (il futuro papa Pio II) completa il suo Commento agli "Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna", che l’anno precedente (nei giorni immediatamente successivi al 26 agosto) aveva scritto Antonio Beccadelli, il Panormita, figura preminente della corte di Alfonso il Magnanimo, re d’Aragona e di Napoli, e organizzatore della sua “propaganda”. L’atmosfera era gravida di timori e di attese: il 29 maggio 1453, dopo un lungo assedio di Maometto II, Costantinopoli era caduta e re Alfonso aveva da poco promesso solennemente di guidare la crociata contro il Turco. Prendendo lo spunto da un testo ideologicamente strutturato, quale fu quello del Panormita, il Piccolomini volle non solo fare azione di pressione politica per la realizzazione di una crociata che rimase solo promessa, ma contribuire anche a dare sviluppo una nuova forma letteraria. Quella della narratio brevis di tipo faceto, che si stava ridefinendo in quegli anni, grazie non solo alle opere originali dei suoi contemporanei Poggio Bracciolini e Panormita, ma anche all’esempio illustre rinvenuto negli antichi greci che allora si stava riprendendo a tradurre (come Plutarco e Senofonte) e ai quali si attribuiva esemplare valenza politico-ideologica nella definizione delle virtù del perfetto principe. / ENGLISH: On April 22, 1456, Enea Silvio Piccolomini (the future Pope Pius II) completed his "Commentary on Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna", which had been written the previous year (immediately following August 26) by Antonio Beccadelli, known as Panormita. Panormita was a prominent figure at the court of Alfonso the Magnanimous, King of Aragon and Naples, and a key organizer of his “propaganda.” The atmosphere was fraught with fears and expectations: on May 29, 1453, Constantinople had fallen after a long siege by Mehmed II, and King Alfonso had recently made a solemn promise to lead a crusade against the Turk. Drawing inspiration from an ideologically structured text, such as that of Panormita, Piccolomini sought not only to exert political pressure for the realization of a crusade – which ultimately remained unfulfilled – but also to contribute to the development of a new literary form. This was the narratio brevis with a humorous tone, which was being redefined during those years. It evolved not only through the original works of contemporaries like Poggio Bracciolini and Panormita but also under the influence of illustrious examples found in ancient Greek authors (such as Plutarch and Xenophon), whose works were being retranslated at the time. These classical authors were regarded as exemplary models for defining the political and ideological virtues of the ideal prince.

Tipologia del documento: Libro
Informazioni aggiuntive: Introduzione, edizione, traduzione a cura di Fulvio Delle Donne.
Parole chiave: Umanesimo, Umanesimo monarchico, Crociata, Alfonso il Magnanimo, Panormita, Humanism, Monarchical Humanism, Crusade, Alfonso the Magnanimous
Soggetto: D History General and Old World > D History (General) > D111 Medieval History
Divisions: Faculty of Law, Arts and Social Sciences > School of Humanities
Depositato da: dr Vincenzo De Luise
Depositato il: 22 Ago 2025 05:48
Ultima modifica: 22 Ago 2025 06:10
URI: http://www.rmoa.unina.it/id/eprint/7261

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