Siena 1318: la congiura di "carnaioli", notai e magnati contro il governo dei Nove

Costantini, Valentina (2011) Siena 1318: la congiura di "carnaioli", notai e magnati contro il governo dei Nove. Studi storici, 52 (1). pp. 239-252. ISSN 0039-3037

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URL ufficiale: http://www.rivisteweb.it/doi/10.7375/70290

Abstract

ITALIANO: Nel corso del XIV secolo, i macellai senesi parteciparono in prima linea ad almeno tre rivolte urbane. Sebbene la più nota sia la rivolta del 1318, essa non rappresenta che il momento di massima visibilità di un'opposizione politica di lunga durata contro il governo dei Nove (1287-1355). Le Arti cittadine, sia pur non formalmente escluse, non avevano nei fatti accesso alla massima magistratura. Mercanti di media condizione, espressione politica delle Arti della Lana e della Mercanzia, i Nove repressero le aspirazioni politiche anche di un gruppo semi-mercantile come quello dei macellai e dei mercanti di bestiame. Ciononostante, le rivolte dei carnaioli – come vengono comunemente detti nelle fonti – non possono essere considerate rivolte artigiane tout court e le lunghe alleanze con giudici, notai e magnati avvertono della natura complessa dell'opposizione politica al governo. A prima vista, quel che più sorprende è che i carnaioli organizzarono rivolte sia contro il governo dei Nove che contro quello successivo dei Dodici (1355-1368), nel quale però essi avevano ormai piena rappresentazione politica: i carnifices et mercatores bestiarum erano infatti alla guida di uno dei dodici capita artigiani e mercantili che esprimevano di volta in volta il gruppo dirigente. Questo articolo propone alcune ipotesi preliminari intorno alla cosiddetta 'rivolta' del 1318. Al tempo stesso, costituisce il punto di partenza di una ricerca in corso sui macellai senesi e le cospirazioni politiche che li videro coinvolti nel corso del XIV secolo. / ENGLISH: During the 14th century, Siena's butchers set in motion three revolts against the city government. The most famous one occurred against the Nine in 1318, but it represented the expression of the political dissent that the government had to handle during seventy years. The city's guilds were not formally excluded from the governmet, but indeed they had no access to it. Neither the strong one of butchers and animal dealers. However, as they always acted jointly with judges, notaries and powerful magnates, butchers' rebellions cannot be considered as artisans’ or workers’ revolts. Sienese butchers not only tried to overthrow the government of Nine, composed by middle merchant class (1287-1355), but also the following government of Twelve (1355-1368) in which the butchers’ guild led one of the twelve artisans’ political party. The aim of this article is to advance some preliminary hypothesis on the so-called 1318 rebellion, based on current research on Sienese butchers and their conspiracies throughout the 14th century.

Tipologia del documento: Articolo in rivista
Soggetto: D History General and Old World > D History (General) > D111 Medieval History
Depositato da: dr Vincenzo De Luise
Depositato il: 16 Ott 2014 17:15
Ultima modifica: 17 Set 2015 12:37
URI: http://www.rmoa.unina.it/id/eprint/474

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