Clement's New Clothes. The Destruction of Old S. Clemente in Rome, the Eleventh-Century Frescoes, and the Cult of (Anti)Pope Clement III

Yawn, Lila (2012) Clement's New Clothes. The Destruction of Old S. Clemente in Rome, the Eleventh-Century Frescoes, and the Cult of (Anti)Pope Clement III. Reti Medievali Rivista, 13 (1). pp. 175-208. ISSN 1593-2214

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Abstract

Agli inizi del secolo XI, la chiesa di S. Clemente in Roma, risalente al secolo V, venne “seppellita” in una basilica completamente nuova. Inspirato dagli interventi di Tommaso di Carpegna Falconieri (1998) e di Valentino Pace (2007), questo articolo considera la possibilità che tale radicale intervento abbia costituito un atto di damnatio memoriae o, meglio, di deletio memoriae, una obliterazione della memoria indotta dal nascente culto dei miracoli associato con il nemico e rivale di papa Pasquale II, l’(anti)papa Clemente III. Clemente III (Guiberto di Ravenna) morì nel 1100, non molto dopo l’esecuzione di un ampio ciclo di affreschi nella più antica basilica che celebrava i miracoli e il culto del papa del I secolo e martire san Clemente in Roma. I richiami tra queste immagini e i prodigia attribuiti a Clemente III possono aver favorito analogie tra i due Clementi, specialmente durante i turbolenti primi anni del pontificato di Pasquale II, quando costui, messo in allarme da quanto gli veniva riferito riguardo i miracoli dei suoi avversari, aveva fatto esumare il cadavere di Clemente III e lo aveva fatto gettare nel Tevere. Le corrispondenze che si percepiscono tra il papa del I secolo e il suo omonimo dell’XI possono essersi estese alle loro sepolture – Clemente I fu gettato nel Mar Nero e così martirizzato – così come i loro attributi condivisi, in particolare le vesti pontificali e i capelli bianchi messi in grande evidenza negli affreschi. Questi attributi scompaiono nel mosaico di Clemente I del primo secolo XII nell’arco absidale della nuova chiesa superiore, dove il santo è invece rappresentato come un giovane uomo con i capelli neri, una barba scura e una veste da apostolo. Tale trasformazione totale in un’opera sicuramente associabile con il sostegno al partito della riforma effettivamente dissociò Clemente I dalle immagini dipinte nella chiesa più antica e, molto probabilmente, dal suo omonimo del secolo XI finito nel Tevere.

Tipologia del documento: Articolo in rivista
Informazioni aggiuntive: Nella sezione monografica: "Framing Clement III, (Anti)Pope, 1080-1100", a cura di Umberto Longo, Lila Yawn.
Parole chiave: Clemente III (Guiberto di Ravenna), Pittura medievale, Affreschi, Basilica di San Clemente (Roma), Damnatio memoriae
Soggetto: D History General and Old World > D History (General) > D111 Medieval History
Depositato da: dr Vincenzo De Luise
Depositato il: 29 Mar 2015 18:01
Ultima modifica: 29 Mar 2015 18:01
URI: http://www.rmoa.unina.it/id/eprint/2098

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