Glauco Maria Cantarella
Bronteion, storia di una collana di audiolibri di storia

© 2009 – Glauco Maria Cantarella


Nel 2005 l’iniziativa di un gruppo di ingegneri informatici di Bologna ha dato vita a una collana di storia che è di certo unica nel suo genere in Italia, e che comunque ha pochi eguali nel mondo. La scommessa era quella di portare conoscenze di carattere specialistico alla portata di un pubblico medio, che ha curiosità che non riesce a soddisfare per mera mancanza di tempo; il mezzo audio era stato individuato come un tramite ideale per chi volesse ascoltare cose nuove mentre sta facendo qualcosa: viaggiando in auto, in treno, in aereo, cucinando, facendo la doccia, rilassandosi a occhi chiusi…

Era una scommessa, appunto. Molto incerta. Molto problematica. Iniziative analoghe non avevano riscosso troppo successo in Italia. Oltretutto sembrava impossibile proporre semplici audiolibri e non sistemi multimediali. E si dimenticava che l’audiolibro non impone la presenza di un computer e non obbliga all’attenzione costante: insomma, è immensamente più pratico. Meno sontuoso, per la mancanza di immagini, ma enormemente più maneggevole. E, cosa ben più importante, finalmente accessibile a persone particolarmente svantaggiate dalla vita, come i non vedenti… Ovviamente questo comportava un impegno notevole: si sarebbe dovuto trattare di testi capaci in sé di attirare e mantenere viva l’attenzione: testi che dovevano essere il regno della parola, dato che non si poteva contare su nessun altro appiglio, se non qualche piccolo stacco musicale ben calibrato. Impresa difficile… In pratica ci si chiedeva di scrivere dei piccoli capolavori. Mantenere desta l’attenzione per una quarantina di minuti non è affare da poco, anzi è impegno da scrittori di livello buono se non ottimo: chi ricorderà la geniale serie radiofonica delle Interviste Impossibili ricorderà fra gli autori i nomi di Umberto Eco, Italo Calvino… Oltrettutto in anni in cui l’immagine sembra aver pris les devants su tutto, sicché chi, come il sottoscritto, fa lezione senza usare neppure un supporto informatico viene più o meno apertamente considerato un dinosauro (anzi, vista una certa fama che ho in sede d’esami, un tirannosauro…).

Bene, la sfida era troppo evidente per poter essere rifiutata, come diceva una battuta ricorrente nei film di 007 nella versione Sean Connery. Bastava non avere paura. Comunque, buttarsi! Gli amici informatici debbono aver pensato che il sottoscritto sarebbe stato abbastanza testa calda per tentare l’impresa; inoltre il Medioevo continua ad avere un proprio mercato, che forse non è stato proprio inventato ma solo intercettato (e comunque, meritoriamente) da Il nome della rosa, e da allora non è mai, è proprio il caso di dirlo, sfiorito… Le iniziative più recenti, dall’Enciclopedia del Medioevo (Garzantina) alla serie di volumi Il Medioevo che stanno uscendo in queste settimane con «la Repubblica», sono lì a testimoniarlo… Insomma, ci siamo buttati.
Nel corso degli anni ha preso vita una collana animata soprattutto da giovani ma esperti studiosi, che hanno portato a disposizione del pubblico fuori dalle aule e dalle biblioteche universitarie conoscenze specialistiche ma rese in modo accessibile e anzi coinvolgente. Storici che hanno accettato di partecipare praticamente per amicizia e dietro compensi forfettari e davvero simbolici, con complicità, entusiasmo e passione. È stato così che si è costituita Echi dal Medioevo e che ha potuto avvalersi, per esempio, dell’opera di uno dei maggiori crociatisti mondiali (perché tale è riconosciuto, in Europa e negli USA) qual è Luigi Russo (Le prime tre Crociate; Dalla quarta alla sesta Crociata; Le Crociate di san Luigi; I Templari), così come delle competenze di Riccardo Cristiani, che si è segnalato per i suoi studi sul mondo monastico e soprattutto cluniacense apparsi in sedi specialistiche, e di un altro valoroso giovane (attualmente allievo del Dottorato in Storia Medievale dell’Università degli Studi di Firenze), Paolo Spada. Ma proprio il legame di amicizia ha consentito alla collana di arricchirsi di due titoli importanti: La Sicilia musulmana e I Castelli, di Alessandro Vanoli e Tiziana Lazzari, che non hanno bisogno di presentazioni perché sono fra i migliori e più agguerriti studiosi della generazione cosiddetta “giovane” (per i problemi del reclutamento nel nostro sistema universitario). Di Tiziana Lazzari è necessario ricordare anche un altro audiolibro, che purtroppo non sarà in libera vendita ma può essere richiesto all’Ente che l’ha promosso e finanziato, il Comune di Quattro Castella (RE): Matilde e le sue antenate; in questo caso al cd si affianca un libretto cui chi scrive questa nota ha premesso due parole; sarà presentato a Quattro Castella in occasione delle prossime Feste Matildiche, il 15 maggio 2009.

Questo, infatti, è lo scopo della collana: rendere accessibili a tutti conoscenze altamente specializzate e aggiornate. Sembra una cosa da nulla, ma recentissime esperienze (il I volume della serie cui ho fatto riferimento sopra, per esempio) dimostrano che non è affatto scontato: dimostrano anzi che anche in storiografia può valere l’antica legge dell’economia monetaria: la moneta cattiva scaccia la moneta buona… Naturalmente con l’acquiescenza o la complicità di chi, la moneta, dovrebbe controllarla: ed ecco che la regola antica acquista attualità, se si pensa all’attuale crisi dei derivati: chi avrebbe dovuto controllare l’espansione dei derivati non l’ha fatto (come rivelano ora gli economisti e il nostro Ministro delle Finanze), ed eccoci sprofondati nella depressione più grave dal 1929… Per uscire dall’analogia, cioè, si potrebbe dire: chi dovrebbe controllare le ricerche, anche giovani e benché divulgative, e trascura di farlo con la dovuta attenzione, contribuisce alla diffusione incontrollata di conoscenze spesso errate, prive di fondamento o di profondità critica, e in ultima analisi contribuisce all’impoverimento culturale della nostra già non eccessivamente ricca società. Sempre salvando la buona fede, ovviamente, e pensando al fatto che di mancanza di controlli si tratti, e non di altro… Si tratta sempre della stessa cosa: ciò che Fichte avrebbe chiamato la missione del dotto, Capitani chiamerebbe impegno etico, io probabilmente impegno sociale, e che ha il suo antagonista dialettico nell’atteggiamento che Julien Benda chiamò La trahison des clercs: salvo ricordarsi che i «tradimenti» non sempre sono soltanto frutto di svagatezza, ovviamente.

Bene, nulla garantisce che Echi dal Medioevo si salvi da questa condizione, e comunque non potrebbe essere proprio chi scrive questa nota ad affermarlo: ma almeno ci proviamo. Tutti quanti. Perché tutti quanti siamo convinti della nacessità di portare alla conoscenza generale le ricerche che vengono praticate nei laboratori più raffinati e vivaci dell’università italiana, che nonostante i sistemi di valutazione vigenti (compreso quello di Shanghai) continua a produrre, in campo storico, alcune fra le migliori indagini del mondo. Per questo gli audiolibri sono pensati anche come possibili strumenti per la didattica, a suo supporto e sostegno, e per questo stesso motivo i promotori, quegli ingegneri bolognesi un po’ folli al cui progetto non credeva nessuno tranne il sottoscritto (la cui follia è una specie di condizione esistenziale, come si sa) e i suoi amici (sennò non sarebbero amici suoi…), stanno pensando altri sistemi di produzione e diffusione come il supporto mp3, per esempio. Si perderà l’oggetto materiale, forse, il cd, ma l’mp3 consentirà una maggiore fruibilità e praticità: e anche una maggior capacità di informazioni. Il che, alla fin dei conti, non è poco…

Una costola di Echi dal Medioevo è la sezione Il nuovo Mondo, che si avvale della collaborazione di uno dei migliori frutti della grande scuola storica bolognese sulla cosiddetta Età Precolombiana, Davide Domenici. D’altro canto, in fondo, il «nuovo Mondo» è una costola del Medioevo. L’ho già scritto e continuo per esserne convinto: il Medioevo finisce con la Inter caetera del 1493, quando gli europei cristiani si arrogano il diritto di spartirsi il mondo intero e di esportare dovunque, di conseguenza, le loro regole, le loro credenze, le loro sanzioni e i loro stili di vita: medievali, non c’è dubbio… Certo, come si vede, al momento sono soprattutto le ricerche delle scuole storiche bolognesi per essere rappresentate. In realtà altre collaborazioni sono in campo e altri titoli in preparazione (per esempio, su Vikinghi e Normanni), ma, essendo questa iniziativa totalmente privata e totalmente finanziata dal capitale privato, il suo andamento e il suo futuro sono regolati dal mercato: e il mercato, si sa, è inflessibile. Obbliga a tenere i piedi ben saldi in terra! Dunque, meglio non anticipare nulla. In ogni caso la vita della collana si potrà sempre seguire sul sito: www.bronteion.it.

E speriamo che Erasmo da Rotterdam, estimatore della follia, continui a tenerci sotto la sua protezione!

Bologna, marzo 2009

 

Echi dal Medioevo (Bronteion)

Le prime tre crociate – Luigi Russo
I Templari – Luigi Russo
Dalla quarta alla sesta crociata – Luigi Russo
Le crociate di San Luigi – Luigi Russo
L’Anno mille e la fine dei tempi – Glauco Maria Cantarella
I Castelli – Tiziana Lazzari
Monaci e frati – Riccardo Cristiani
Europei e Indiani (cinquecento anni prima) – Paolo Spada
La Sicilia musulmana – Alessandro Vanoli

 

Fuori collana – Comune di Quattro Castella (RE)
Matilde e le sue antenate – Tiziana Lazzari

 

Collana il Nuovo Mondo

Ideologia del potere nell’antica Mesoamerica – Davide Domenici

Alimentazione e cultura in Mesoamerica